.progettazione

L’interpretazione dello spazio attraverso l’allestimento delle opere di Alberto Fiorin e Sergio Scabar è strettamente legata alla sintesi formale ed alla forza espressiva che emerge dagli oggetti scultorei e dalle immagini fotografiche.
Le linee di percorso definite dai pannelli in mdf nero su cui poggiano gli elementi A4 in marmo bianco di Carrara, sono interrotte, in alcuni punti, da lievi cambi di inclinazione che suggeriscono la presenza degli elementi A2, di diverso formato e finitura. Attraverso questi leggii in mdf si è voluto sospendere la materia nell’aria, cercando una sensazione legata all’idea di leggerezza, così come Fiorin la conferisce alle sue opere introducendo movimenti di torsione sulla superficie.
Le quinte in tessuto scuro si frappongono tra le sculture in marmo, le immagini fotografiche e le bottiglie in vetro dell’atelier di Scabar. Esse definiscono spazi e creano allo stesso tempo una continuità visiva che permette allo spettatore di osservare quanto lo circonda attraverso il filtro della trama scura, alludendo, quindi, alla visione immersa nel nero opaco e delicato della rappresentazione di Scabar.